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Italvolt, stop ai lavori: il sito di Scarmagno, ex Olivetti, potrebbe non essere adatto

di pubblicata il , alle 16:35 nel canale Batterie Italvolt, stop ai lavori: il sito di Scarmagno, ex Olivetti, potrebbe non essere adatto

Secondo quanto raccontato agli organi di stampa dal CEO, sarebbe emerso un problema di natura tecnica che riguarderebbe la rete elettrica dell'area inizialmente scelta. Di parere diverso il sindaco di Scarmagno, Adriano Grassino

 

"Ci siamo accorti solo adesso che nell'area industriale c'è un problema di approvvigionamento elettrico insufficiente ad alimentare una Gigafactory da 45 GWh. Abbiamo chiesto a Terna, il gestore nazionale della Rete, di investire per risolverlo: ci hanno risposto che ci vogliono 4 anni. Se i tempi sono questi saremo costretti a fare l'impianto altrove, non possiamo attendere oltre.", ha dichiarato Lars Carlstrom riguardo allo stop dei lavori di costruzione di Italvolt.

A conferma di quanto affermato da Carlstrom vi è l'attuale stato in cui versa il sito industriale di Scarmagno: la rete elettrica dell'ex polo Olivetti è dismessa e abbandonata da almeno 30 anni.

Italvolt Scarmagno

Non sorprende, quindi, che non sia adatta alle esigenze energetiche di un polo produttivo che tre decenni fa non sarebbe stato nemmeno immaginabile.

Quello che fa alzare più di un sopracciglio è come mai non si sia pensato a questo aspetto quando, nel 2021, gli alti papaveri di Italvolt chiesero i permessi per l'edificazione della fabbrica proprio sul quell'appezzamento di terra.

"Un giorno mi dicono che ci sono 3,4 miliardi di investimenti e 3 mila posti di lavoro; il giorno dopo vengo a sapere che non si fa più nulla per un problema di energia. Nell’ex area Olivetti di Scarmagno va così da venti anni: ogni tanto qualcuno si presenta, fa promesse ma noi rimaniamo con il cerino in mano".

Il sindaco di Scarmagno Adriano Grassino è causticamente diretto e pragmaticamente disilluso riguardo Italvolt, l'azienda sorella di Britishvolt con cui condivide il fondatore Lars Carlstrom.

Il cambio di programma ha messo in allarme i sindaci dei Comuni coinvolti, oltre che i sindacati, che ora chiedono all'azienda garanzie sugli investimenti promessi.

"Tra qualche settimana svelerò il nome di un grande investitore estero che vuole scommettere sulla mia Gigafactory. Ci sono diverse centinaia di milioni sul piatto. Se l'impianto non nascerà a Scarmagno lo faremo altrove ma sempre in Piemonte. Ho già individuato il sito alternativo e sto pensando ad un'altra regione per una seconda fabbrica.", ha rassicurato Carlstrom, aggiungendo come rimanga ferma la volontà di continuare a Scarmagno ma chiedendo al contempo "più supporto".

Il CEO ha anche aggiunto, parlando di finanziamenti, di non aver chiesto contributi pubblici, nonostante progetti come questo necessitano del supporto di tutti.

In ultimo, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, ha dichiarato: "Non abbiamo ricevuto comunicazioni, né ufficiali né ufficiose, in merito e quindi, almeno per quello che ci risulta, il progetto sta andando avanti regolarmente" .

A questo punto, non resta che vedere come proseguirà il progetto.

11 Commenti
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Hypergolic26 Gennaio 2023, 17:09 #1
Che peccato.
Speriamo trovino in fretta un’alternativa valida, di certo l’Italia non è il paese migliore per certi investimenti…
ninja75026 Gennaio 2023, 17:11 #2
stop ai lavori presumerebbe siano stati iniziati

non c'è nemmeno un progetto
mattia.l26 Gennaio 2023, 17:15 #3
Abito li davanti, qua non si è mosso nulla. Lo stabilimento è sempre uguale a 10 anni fa
io78bis26 Gennaio 2023, 19:43 #4
Originariamente inviato da: mattia.l
Abito li davanti, qua non si è mosso nulla. Lo stabilimento è sempre uguale a 10 anni fa


Il che conferma che forse c'è un problema, certo prima di comprare l'area forse avrebbero dovuto fare delle analisi progettuali ma immagino sperassero in un finanziamento indiretto nella realizzazione dell'impianto elettrico invece del un secco "no ci vogliono 4anni".

L'importante che che la struttura venga realizzata in Italia poi 3000 posti di lavoro che siano al nord, sud è poco importante. La gente si può spostare per lavoro altrimenti può tentare la fortuna e fare influencer, calciatore o altro
Notturnia26 Gennaio 2023, 23:32 #5
È una scusa ridicola..
Di che potenza avrebbero bisogno ? 4 anni ?.. che hanno chiesto un a lacciò in alta tensione e si svegliano adesso dopo più di un anno che fanno propaganda ? O è l’ennesima scusa per ritirare il progetto perchè Italvolt è solo una presa per i fondelli ?

In 4 anni si posa una linea d’alta tensione con cabina primaria per alimentare una città.. sarei curioso di sapere che potenza hanno chiesto visto che abbiamo fatto allacci da 60MW in meno di 18 mesi.. a loro basterebbero 12-15 MW e quindi si fa in MT in un anno.. 45GWh su 2 turni. Ma immagino che una fabbrica come quella dovrebbe viaggiare su 4 turni e quindi basterebbe anche meno.. o sparano cavolate ?

Quando ho letto del progetto mi puzzava.. ma adesso…
Vash8827 Gennaio 2023, 01:14 #6
In UK Britishvolt non ha ottenuto i fondi governativi perché è stato valutato che se anche fossero arrivati non sarebbero bastati per raggiungere i traguardi necessari per essere competitivi sul mercato. Italvolt, se condivide il fondatore, potrebbe soffrire di problemi simili

Launched in early 2021, Italvolt's battery gigafactory promised to regenerate an abandoned industrial area in Piedmont, northern Italy, create 4000 jobs and mobilise €3.5bn of investment.
Almost two years into the project, the company has yet to complete the purchase of the land, apply for building permits, unlock financing and announce its technological partner.
Founder Lars Carlstrom, who launched Italvolt after leaving Britishvolt, is still buoyant. He also launched Statevolt, a new gigafactory project in California.
With similar delays affecting other gigafactories across the region, the young European battery industry is already facing a credibility issue as results have yet to match initial ambitions

https://www.fdiintelligence.com/con...e-or-ripe-81796
erupter27 Gennaio 2023, 09:30 #7
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
Link alla notizia: https://auto.hwupgrade.it/news/batt...tto_113617.html

Secondo quanto raccontato agli organi di stampa dal CEO, sarebbe emerso un problema di natura tecnica che riguarderebbe la rete elettrica dell'area inizialmente scelta. Di parere diverso il sindaco di Scarmagno, Adriano Grassino

Click sul link per visualizzare la notizia.


Giulia nel tuo articolo dici che ItalVolt è controllata dallo stesso CEO di BritishVolt, che è andata in bancarotta pochi giorni fa (basta cercare BritishVolt bankruptcy, qua un link a caso), forse utile approfondire la cosa nel tuo articolo?

Poi Lars CEO di entrambe, è possibile in Europa un amministratore delegato per diverse aziende in diversi paesi?
Unax27 Gennaio 2023, 10:24 #8
Originariamente inviato da: erupter
Giulia nel tuo articolo dici che ItalVolt è controllata dallo stesso CEO di BritishVolt, che è andata in bancarotta pochi giorni fa (basta cercare BritishVolt bankruptcy, qua un link a caso), forse utile approfondire la cosa nel tuo articolo?

Poi Lars CEO di entrambe, è possibile in Europa un amministratore delegato per diverse aziende in diversi paesi?



e perchè no?

detto questo spesso si sente di progetti faraonici ma la cui consistenza è friabile come un wafer
Notturnia29 Gennaio 2023, 18:24 #9
https://torino.corriere.it/notizie/...505adaxlk.shtml

non ha neanche comprato il terreno in 2 anni ne presentato un progetto..
e leggendo è uno che lascia pure truffe qua e la..

fra l'altro ha fondato anche una nuova società in America, la terza, per fare una fabbrica anche li..

un genio alla Musk o un truffatore nostrano ?

ha oltre 50 consulenti espertissimi e non ha ancora fanno niente in 4 anni..
ninja75015 Marzo 2023, 12:28 #10
[I]Il progetto si dovrebbe spostare a Termini Imerese. Carlstrom presenterà a breve la sua idea di gigafactory per le batterie al litio a sindaco, sindacati e consiglieri regionali. Esattamente come fece a Scarmagno un paio d'anni fa[/I]

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