Tesla sotto indagine per non aver segnalato correttamente gli incidenti con Autopilot e FSD

Tesla ha appena ricevuto la tegola delle class action per pubblicità ingannevole su FSD, e già arriva un nuovo grattacapo, questa volta dall'NHTSA, l'ente per la sicurezza stradale americano.

I costruttori sono obbligati, negli Stati Uniti, a comunicare all'ente tutti gli incidenti in cui sono coinvolti i sistemi di guida assistita, nel caso di Tesla dunque Autopilot e Full Self-Driving. L'NHTSA ha rilevato delle irregolarità proprio sulla comunicazione di questi dati.

Secondo un'ordinanza generale permanente, le case automobilistiche devono comunicare i dati degli incidenti con ADAS da 1 a 5 giorni dopo il fatto, e Tesla ottiene i dati praticamente in tempo reale, grazie ai suoi server sempre collegati alle auto in circolazione. L'azienda di Elon Musk però, in alcuni casi, ha atteso mesi prima di emettere comunicazione all'ente.

Tesla sostiene che il ritardo fosse dovuto ad un errore tecnico dei suoi sistemi informatici, ma la risposta non ha convinto l'NHTSA, che quindi ha aperto un'indagine "per la verifica della conformità ai requisiti legali, per valutare la causa dei potenziali ritardi nella segnalazione, la portata di tali ritardi e le misure di mitigazione che Tesla ha sviluppato per affrontarli".

Si legge poi nel comunicato: "Nell'ambito di questa revisione, la NHTSA valuterà se sono ancora in sospeso segnalazioni di incidenti precedenti e se le segnalazioni presentate includono tutti i dati richiesti e disponibili". Tutto questo accade in momento molto delicato per Tesla, in cui è appena stata riconosciuta corresponsabile di un incidente mortale con Autopilot, con l'aggravante di un tentativo di nascondere dati sull'incidente in oggetto.