Tesla conferma il bonus su Model 3: con incentivi parte da 25.000 euro
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 06 Ottobre 2025, alle 15:24 nel canale Auto Elettriche
La versione RWD con batteria standard ha ancora il bonus sconto offerto dalla casa, e quindi sommando gli incentivi raggiunge un prezzo molto interessante
Gli incentivi statali ormai imminenti non solo renderanno super economiche le auto elettriche da città, ma contribuiranno in maniera sostanziale ad abbassare il prezzo anche di quei modelli che rientrano nel limite di prezzo imposto dal governo, pur avendo caratteristiche e prestazioni decisamente migliori.
Come il caso della Tesla Model 3, che ha una versione pienamente nei limiti degli incentivi, avendo un prezzo di partenza di 39.990 euro, quindi ben al di sotto della soglia massima. Pochi giorni fa Tesla ha introdotto nuove batterie, tra cui anche quella della RWD standard, che ora ha 520 km di autonomia WLTP, ma il prezzo è rimasto invariato.

Anzi, Tesla ha fatto ancora di più, confermando il bonus messo di tasca propria di 4.000 euro. Gli incentivi statali massimi arrivano a 11.000 euro, in caso di ISEE sotto i 30.000 euro, residenza in area funzionale, e vecchio veicolo da rottamare, portando quindi il prezzo a poco meno di 25.000 euro.
Non proprio il prezzo finito, a cui poi bisogna aggiungere le spese di immatricolazione, che però non portano il prezzo oltre 26.300 euro circa. Questo per una berlina sportiva elettrica, con batteria da circa 60 kWh, potenza al motore posteriore di oltre 200 kW, accelerazione 0-100 km/h in 6,1 secondi, e velocità massima di 201 km/h.
Attualmente, configurando l'auto con tutte le opzioni di serie, ovvero colore bianco, interni neri, e cerchi da 18", le consegne sono stimante per novembre 2025.










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21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSi infatti, anche perché uno che ha un ISEE sotto i 30.000€ ha sicuramente le possibilità di acquistare una Tesla o auto equivalente anche con l'incentivo, questi sono fuori dalla realtà.....
Qualcuno ci sarà di sicuro, sottovaluti quanti dichiarano un certo ISEE, ma in realtà hanno un tenore di vita ben più alto.
Inoltre l'incentivo pone un limite di prezzo, ma si può usare anche su auto più economiche. Ci sono modelli che arrivano a una forbice tra 5.000 e 9.000 euro. Non mi sembra affatto fuori dalla realtà.
No, perché devi fingere che i paletti siano tanti? Sono solo tre condizioni, e non ce ne possono essere altre.
Sono per altro cose abbastanza sensate, se viste in un certo senso (cose a cui io sono contrario come ho già spiegato, ma almeno sono coerenti).
Si favorisce chi ha reddito più basso.
Si favorisce chi abita in zone potenzialmente più inquinate.
Si favorisce chi toglie dalla strada un veicolo più inquinante.
No guarda non sottovaluto niente, ho lavorato cinque anni in un CAF è conosco benissimo il discorso dell'ISEE se non altro perché li facevo, e dichiarare il falso ti ricordo che è reato, così come non dichiarare i redditi percepiti definiti "in nero", quindi scusa ma cosa stai insinuando che uno ha un ISEE di 30.000€ ma in realtà è un evasore con relativo tenore di vita ben superiore quindi si compra la Tesla con l'incentivo? e ti sembra giusto che questi personaggi abbiano diritto a un incentivo pagato da tutti noi? scusa la sincerità ma certe cose davvero non si possono leggere....
Mah guarda fino a prova contraria questo thread parla di Tesla, ergo le discussioni dovrebbero riguardare solo questo brand, poi meno male che gli incentivi si applicano ad auto meno costose, il problema è sempre lo stesso e cioè che non è giusto dare dei soldi a chi può permettersi di comprare una Tesla, nel senso che ognuno naturalmente con i SUOI soldi si può comprare cosa vuole, certamente non con quelli di noi tutti contribuenti, se vuoi andare in giro con una Tesla te la paghi altrimenti ti accontenti di qualcosa di più economico alla tua portata, punto.
quindi è un incentivo evasori?
model 3 è un portento per efficienza e permette ricariche più economiche alle colonnine grazie ai supercharger.
quindi più la si usa e più e si risparmia, situazione ideale per chi è meno abbiente. inoltre si rende più vivibile quelle aree più inquinate, appunto requisito per richiedere l'incentivo
poi se sta sulle palle il 30k di isee e tesla si prende atto di tale astio
model 3 è un portento per efficienza e permette ricariche più economiche alle colonnine grazie ai supercharger.
quindi più la si usa e più e si risparmia, situazione ideale per chi è meno abbiente. inoltre si rende più vivibile quelle aree più inquinate, appunto requisito per richiedere l'incentivo
poi se sta sulle palle il 30k di isee e tesla si prende atto di tale astio
Mamma mia... Infatti la Tesla è la macchina tipo scelta dai meno abbienti, con o senza incentivi.
È difficile negare che la maggior parte dei marchi di auto elettriche che beneficiano di questi incentivi non produca in Italia, con un conseguente effetto moltiplicatore interno molto limitato.
L’indotto permane solo in parte — tra concessionari, officine e installatori di colonnine — mentre la manifattura e la ricerca e sviluppo, cioè i segmenti più produttivi e innovativi, si concentrano all’estero.
In un Paese con una filiera automotive già in difficoltà, come l’Italia, incentivi strutturati in questo modo finiscono per sostenere la domanda, ma non la produzione interna né l’occupazione qualificata.
Inoltre, non si può ignorare il bilancio energetico e ambientale complessivo: produrre un’auto elettrica e rottamare un veicolo ancora funzionante richiede comunque risorse e materiali non trascurabili. Se poi buona parte del valore aggiunto resta all’estero, questi bonus appaiono poco sostenibili sia dal punto di vista economico sia da quello ecologico.
Rottamare un’auto funzionante e produrne una nuova non è mai a impatto zero: in molti casi può ritardare di anni i benefici ambientali dell’elettrico. Secondo il life cycle assessment, l’impatto energetico e dei materiali legato alla produzione è tutt’altro che marginale, e l’origine dell’energia utilizzata — sia per costruire i veicoli sia per alimentarli successivamente — incide in modo determinante sul bilancio ecologico complessivo. Se l’energia non proviene da fonti rinnovabili, il vantaggio ambientale si riduce drasticamente.
Non mi considero un negazionista della crisi climatica, tutt’altro: ma temo che dietro molte delle politiche attuali vi siano interessi economici e dinamiche di speculazione finanziaria più che autentiche strategie di sostenibilità. In questo contesto, un sano scetticismo non è negazione, ma una forma di realismo e di analisi sistemica necessaria per valutare la coerenza delle scelte politiche ed economiche con gli obiettivi ambientali dichiarati.
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