Stop ai sussidi per le elettriche: la Cina considera maturo il settore e taglia i finanziamenti pubblici
di Nino Grasso pubblicata il 31 Ottobre 2025, alle 09:11 nel canale Auto Elettriche
La Cina ha deciso di escludere i veicoli elettrici dal piano quinquennale 2026-2030, segnando la fine di oltre un decennio di sostegno pubblico massiccio. Il governo considera ormai maturo il settore automobilistico elettrico, lasciando alle dinamiche di mercato il compito di selezionare i produttori destinati a sopravvivere
Il governo cinese ha compiuto una scelta significativa nella pianificazione economica del paese per i prossimi anni. I veicoli a nuova energia, categoria che comprende auto elettriche, ibride plug-in e veicoli a celle a combustibile, non compariranno nel piano di sviluppo quinquennale 2026-2030 tra i settori strategici emergenti. Rappresenta la prima volta in più di dieci anni che il comparto automobilistico elettrico viene escluso dalla lista delle priorità nazionali.
La decisione arriva dopo anni di generosi investimenti pubblici che hanno trasformato la Cina nel principale mercato globale per i veicoli elettrici. Nei tre precedenti piani quinquennali, i NEV erano stati inseriti tra le industrie emergenti da sostenere, portando le autorità locali e centrali a stanziare miliardi di dollari in incentivi per stimolare produzione e acquisti. Secondo Reuters, il risultato è stato straordinario e a luglio 2024 i veicoli a nuova energia rappresentavano oltre il 50% delle vendite totali di automobili nel paese, raggiungendo con dieci anni di anticipo l'obiettivo inizialmente fissato dai pianificatori economici.

La rapida espansione ha però generato conseguenze problematiche per l'economia cinese: il sostegno governativo ha portato alla nascita di numerosi produttori nazionali che oggi fabbricano più veicoli di quanti il mercato domestico possa effettivamente assorbire. I dati della società di ricerca Jato Dynamics citati dalla fonte evidenziano la frammentazione del settore: delle 169 case automobilistiche operanti in Cina, ben 93 detengono quote di mercato inferiori allo 0,1%. L'eccesso produttivo non risponde più alla domanda dei consumatori ma agli obiettivi di produzione influenzati dalle politiche pubbliche.
Gli analisti interpretano l'esclusione dal piano quinquennale come un riconoscimento ufficiale della maturità raggiunta dal settore, con i veicoli elettrici che non necessitano più di politiche prioritarie quindi i sussidi sono destinati a scomparire progressivamente. Il mercato assumerà un ruolo centrale nel determinare quali produttori riusciranno a sopravvivere alla competizione.
Il cambiamento di strategia era nell'aria da tempo, visto che già alla fine del 2022 Pechino aveva eliminato il sistema nazionale di sussidi all'acquisto per i consumatori di veicoli elettrici, mentre gli sconti sulle imposte di acquisto sono destinati a essere cancellati entro il 2027. È da sottolineare che l'assenza dei NEV dall'elenco delle industrie strategiche emergenti non significa che il settore abbia perso importanza, anche in considerazione di fattori come le esportazioni, la filiera produttiva e la leadership globale conquistata.
Le case automobilistiche cinesi dovranno adattarsi a un contesto competitivo diverso: nella prima metà del 2025, solo 11 delle 17 case automobilistiche quotate in borsa hanno registrato profitti, quindi i responsabili politici sono costretti ad adottare misure più selettive per il futuro rispetto all'approccio generalizzato mantenuto sino ad oggi, spingendo i produttori a concentrarsi su prodotti di maggiore qualità e a ridurre la produzione di veicoli di fascia bassa.
Per emergere nel mercato cinese, insomma, i produttori dovranno puntare su elementi distintivi: marchi come BYD e Leapmotor, ad esempio, hanno rafforzato la loro posizione attraverso l'integrazione verticale della catena di fornitura e il lancio di prodotti economicamente accessibili, mentre Xiaomi e i brand dell'alleanza Huawei Intelligent Mobility hanno puntato sulla reputazione del marchio e sulle funzionalità intelligenti per attrarre i consumatori. La fase successiva dello sviluppo del settore elettrico cinese sarà dunque guidata dalla capacità di differenziarsi e competere senza il sostegno diretto dello Stato.










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15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMi pare ora di vedere chi sta in piedi da solo e chi al massimo può essere comprato da altri.
Certo, nemmeno una. A fine 2026 andremo a vedere il crollo verticale delle elettriche il BOOMMMM dei tre cilindri con cinghia in bagno d'olio.
E' finita BYD, Xiaomi, XPeng ecc.
Mi pare ora di vedere chi sta in piedi da solo e chi al massimo può essere comprato da altri.
50% del venduto nei grandi centri urbani perchè imposte dal governo ( lotteria delle targhe per le termiche ) e, come da articolo, pesantemente sovvenzionate.
La Cina rimane comunque un Paese in gran parte rurale e in quelle zone l'elettrico non se lo sono filato di pezza.
Tutto ciò dimostra che il fine ultimo del Governo cinese è stato quello di creare una industria con proiezione internazionale con un output " ottimale " per fare concorrenza nei mercati mondiali ( Europa soprattutto ). Insomma l'elettrico è stata ed è un arma per espandere l'influenza economica cinese nel mondo.
Da notare inoltre che le sovvenzioni per l'elettrico hanno permesso ai marchi cinesi, come effetto collaterale, di migliorare anche la loro posizione nel termico sempre in chiave di export di prodotti finiti, piattaforme, motori e componentistica.
Non a caso pochi giorni fa un certo Sig. Tavares, ex CEO Stellantis, ha fatto luce su un piano che Stellantis starebbe perseguendo da tempo di sfruttare Leapmotor per assemblare in UE auto termiche cinesi ( pianale, elettronica, motori termici e batterie per l'ibrido ) ricarrozzate e rimarchiate con i brand del gruppo. Il primo marchio che dovrebbe offrire vetture cinesi rivestite sarà Opel con la Corsa seguita da Peugeot con la 208.
La Cina rimane comunque un Paese in gran parte rurale e in quelle zone l'elettrico non se lo sono filato di pezza.
Tutto ciò dimostra che il fine ultimo del Governo cinese è stato quello di creare una industria con proiezione internazionale con un output " ottimale " per fare concorrenza nei mercati mondiali ( Europa soprattutto ). Insomma l'elettrico è stata ed è un arma per espandere l'influenza economica cinese nel mondo.
Da notare inoltre che le sovvenzioni per l'elettrico hanno permesso ai marchi cinesi, come effetto collaterale, di migliorare anche la loro posizione nel termico sempre in chiave di export di prodotti finiti, piattaforme, motori e componentistica.
Non a caso pochi giorni fa un certo Sig. Tavares, ex CEO Stellantis, ha fatto luce su un piano che Stellantis starebbe perseguendo da tempo di sfruttare Leapmotor per assemblare in UE auto termiche cinesi ( pianale, elettronica, motori termici e batterie per l'ibrido ) ricarrozzate e rimarchiate con i brand del gruppo. Il primo marchio che dovrebbe offrire vetture cinesi rivestite sarà Opel con la Corsa seguita da Peugeot con la 208.
I numeri vanno letti, NON sognati. Il 50% BEV/PHEV è sul mercato generale non nelle città. Vuoldire che ORA mentre scriviamo, in Cina un'auto venduta du 3 è BEV, una su 6 PHEV/REEV.
Mercato TOTALE non città, campagne e periferie.
La Cina rimane comunque un Paese in gran parte rurale e in quelle zone l'elettrico non se lo sono filato di pezza.
Tutto ciò dimostra che il fine ultimo del Governo cinese è stato quello di creare una industria con proiezione internazionale con un output " ottimale " per fare concorrenza nei mercati mondiali ( Europa soprattutto ). Insomma l'elettrico è stata ed è un arma per espandere l'influenza economica cinese nel mondo.
Da notare inoltre che le sovvenzioni per l'elettrico hanno permesso ai marchi cinesi, come effetto collaterale, di migliorare anche la loro posizione nel termico sempre in chiave di export di prodotti finiti, piattaforme, motori e componentistica.
Non a caso pochi giorni fa un certo Sig. Tavares, ex CEO Stellantis, ha fatto luce su un piano che Stellantis starebbe perseguendo da tempo di sfruttare Leapmotor per assemblare in UE auto termiche cinesi ( pianale, elettronica, motori termici e batterie per l'ibrido ) ricarrozzate e rimarchiate con i brand del gruppo. Il primo marchio che dovrebbe offrire vetture cinesi rivestite sarà Opel con la Corsa seguita da Peugeot con la 208.
Dimenticavo, a proposito dio sogni MG +75% e BYD +398% a Settembre in Europa. nessuna delle due con le eletriche ma con HEV/PHEV e ICE (ZS classic)
Mercato TOTALE non città, campagne e periferie.
Appunto!! LEGGI i dati e non solo le notizie HWU!! Poi interpretarli nel contesto di riferimento. Forse non hai idea di quanto sia grande il mercato auto cinese e che differenze economiche ci siano tra le varie regioni interne!!
[B]"L'eccesso produttivo non risponde più alla domanda dei consumatori ma agli obiettivi di [U]produzione influenzati dalle politiche pubbliche[/U][/B]"
"Le case automobilistiche cinesi dovranno adattarsi a un contesto competitivo diverso: nella prima metà del 2025, solo 11 delle 17 case automobilistiche quotate in borsa hanno registrato profitti"
"[B][U]capacità di differenziarsi e competere senza il sostegno diretto dello Stato[/U][/B]"
No ma davvero? ! Quindi l'Eden elettrico cinese decantato in queste pagine per anni era alla fine un mercato "drogato"?! Ma chi l'avrebbe mia detto?!
Sempre a posteriore si alzano gli altarini...
Ah sì mancavano un po' di aumenti percentuali percentuali a caso +154785485445%......
Vedrai che ridere se MG domani si sveglia male e chiude!
Se ti serve una schedina l'auto resta ferma, ma non per ricaricare...
Comprate paccottiglia , ma dimenticate che parte del prodotto è l'assistenza...
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