Stellantis sospende la produzione in sei stabilimenti europei: domanda debole e scorte da riequilibrare
di Manolo De Agostini pubblicata il 25 Settembre 2025, alle 12:51 nel canale Auto Elettriche
Stellantis ha sospeso temporaneamente la produzione in sei stabilimenti europei, con stop da pochi giorni a tre settimane. La decisione, legata alla domanda debole e alla gestione delle scorte, coinvolge modelli termici ed elettrici.
Stellantis ha annunciato una sospensione temporanea della produzione in diversi stabilimenti europei, a causa della domanda debole e della necessità di riequilibrare le scorte. Lo stop coinvolge sei siti in Germania, Francia, Italia, Polonia e Spagna, con interruzioni che variano da pochi giorni a diverse settimane.
Secondo quanto riportato da Les Echos, lo stabilimento di Eisenach in Germania, dove Opel produce tutte le versioni del SUV Grandland (inclusa la variante elettrica), si fermerà per un massimo di cinque giorni. Più lunga la sospensione nello storico impianto di Poissy, vicino Parigi, dove nascono la DS 3 e l'Opel Mokka: qui la pausa produttiva durerà due o tre settimane a seconda delle fonti.

In Spagna, a Saragozza (Peugeot 208 e Opel Corsa) lo stop varierà da sette a 14 giorni, mentre a Madrid il fermo riguarderà modelli complementari. A Pomigliano d'Arco, in Italia, la produzione sarà interrotta per circa due settimane. In Polonia, lo stabilimento di Tychy - dove vengono assemblati Jeep Avenger, Fiat 600 e Alfa Romeo Junior, tutte con varianti elettriche - resterà inattivo per nove giorni.
I portavoce del gruppo hanno spiegato che la decisione è legata alle "difficili condizioni di mercato in Europa" e alla necessità di adattare la produzione ai livelli di vendita. Gli stop non riguardano solo i modelli elettrici, ma un'ampia gamma che spazia dalle citycar ai SUV di medie dimensioni.
La misura arriva in una fase delicata per Stellantis: dopo la fusione tra PSA e Fiat Chrysler, il gruppo è alle prese con sfide strategiche e risultati finanziari in calo. Nel primo semestre 2025 è stata registrata una perdita di 2,3 miliardi di euro, in parte attribuita alla politica tariffaria statunitense, ma anche a difficoltà strutturali in Nord America ed Europa. Proprio queste tensioni hanno contribuito all'uscita del CEO storico Carlos Tavares, sostituito da Antonio Filosa.
Il contesto non è isolato: anche altri costruttori hanno annunciato misure simili, seppur più limitate. Volkswagen, ad esempio, ha sospeso la produzione di ID. Buzz ad Hannover.










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27 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info“Bravo!!”
“Bravo!!!”
“Idea geniale!!”
….
Applausi da tutti per ore e ore!!
Macchine di merda.
Compensi per i presidenti/CEO/amministratori delegati da capogiro.
Belle cedole agli azionisti.
Mi meraviglio che ancora non sia fallita.
Il mio pensiero va solo e unicamente ai lavoratori.
Basta ammodernare multijet e fire, erano perfetti già all'epoca.
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