Stellantis insieme a Leapmotor, possibile investimento per sfruttare la piattaforma cinese
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 16 Ottobre 2023, alle 15:35 nel canale Auto ElettricheTornano a intensificarsi le voci di una possibile collaborazione tra Stellantis e la cinese Leapmotor, che a Monaco aveva dichiarato di voler fornire la sua tecnologia agli altri costruttori
Il mese scorso dall'IAA Mobility di Monaco, la cinese Leapmotor si era ufficialmente presentata all'Europa, mostrando la sua tecnologia, i suoi modelli, e dichiarando l'intento di entrare nel nostro mercato, con i suoi veicoli, ma anche come fornitore di componentistica. Vi avevamo mostrato il tutto in un video dedicato.
Già in quei giorni circolavano voci di possibili collaborazioni con Stellantis, ed ora queste indiscrezioni si sono rafforzate, come riportato da CarNewsChina, che cita tre fonti a conoscenza dei fatti. Stellantis vorrebbe investire in Leapmotor, con il tornaconto di poter accedere alla piattaforma Leap 3.0, dedicata all'elettrico e, come abbiamo visto, con tutte le tecnologie di ultima generazione.
Sempre a Monaco, Leapmotor aveva presentato la C10 (foto qui sopra) prima vettura basata proprio sulla piattaforma 3.0, che a detta del costruttore cinese sarebbe stata la prima progettata e costruita tenendo presente il mercato globale, e le necessità di omologazione europee.
Dunque Stellantis potrebbe avvalersi della collaborazione con Leapmotor per avere maggiore presenza nel mercato cinese, ormai fondamentale per tutti, dopo il fallimento della joint venture con GAC. Ma la stessa tecnologia potrebbe tornare utile anche per la produzione europea, integrando i componenti Leapmotor nelle piattaforme STLA, ormai prossime all'esordio.
Le due parti, nel momento in cui scriviamo, non hanno smentito o confermato queste voci.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPerculatio perculationis…
Leapmotor è un "gigante" che nel 2022 ha prodotto più di 110mila auto elettriche e non è che propongano chissàcosa.
Vero, verissimo... Ma sulle vetture elettriche c'è un piccolo sassolino nella scarpa che si chiama protezionismo camuffato da ambientalismo per quanto riguarda la CO2 totale emessa per produrre un veicolo o parte delle sue componenti.
Lo vogliamo chiamare green washing?
Perculatio perculationis…
C'è una bella differenza tra avere componenti cinesi ed un costruttore cinese che vende direttamente in Europa, facendoti piena concorrenza.
Leggi meglio... In Francia per giustificare una manovra protezionistica hanno preso il pretesto della produzione globale di CO2, la carbon footprint, per unità prodotta.
Però poi si scopre che le batterie sono fatte in Cina da BYD e CATL, magari anche i motori, nulla si sa sulla provenienza e la produzione dell'acciaio, delle plastiche, dell'elettronica... Quanto impattano, come CO2, su un prodotto del gruppo Stellantis formato al 60% da marchi francesi?
Ripeto: che succede se un produttore cinese decidesse di aprire in Europa? Le sue vetture diventerebbero magicamente più verdi? Una cosa è sicura: le loro vetture costerebbero comunque meno!!
Ecco cosa succede quando si rimane indietro in un mondo integralmente globalizzato.
Però poi si scopre che le batterie sono fatte in Cina da BYD e CATL, magari anche i motori, nulla si sa sulla provenienza e la produzione dell'acciaio, delle plastiche, dell'elettronica... Quanto impattano, come CO2, su un prodotto del gruppo Stellantis formato al 60% da marchi francesi?
Ripeto: che succede se un produttore cinese decidesse di aprire in Europa? Le sue vetture diventerebbero magicamente più verdi? Una cosa è sicura: le loro vetture costerebbero comunque meno!!
Ecco cosa succede quando si rimane indietro in un mondo integralmente globalizzato.
Io non mi riferivo alla decisione presa in Francia, ma sulla differenza tra avere componenti cinesi o avere produttori cinesi in casa. Fino a che forniscono componenti è un conto, se vengono direttamente qua è ben diverso.
Lo vogliamo chiamare green washing?
Infatti ho espresso molte perplessità sulla reale applicazione di una norma che calcoli il reale carbon footprint di un prodotto complesso quale può essere un auto.
Significa certificare l'intera filiera.
Più facile a dirsi...
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