Stellantis cambia rotta, addio solo elettrico - torna l'ibrido a Mirafiori. I sindacati preoccupati
di Rosario Grasso pubblicata il 21 Ottobre 2025, alle 09:50 nel canale Auto Elettriche
Antonio Filosa conferma il ruolo centrale dell'Italia nei piani di Stellantis e annuncia un piano di rilancio per Mirafiori, dove la nuova Fiat 500 ibrida porterà 400 nuovi posti di lavoro. I sindacati accolgono positivamente la notizia, ma chiedono garanzie per gli altri stabilimenti e chiarezza sul futuro della Gigafactory di Termoli, ancora in bilico
Mirafiori torna a respirare. Il CEO di Stellantis, Antonio Filosa, ha annunciato un piano di rilancio che prevede 400 nuove assunzioni nello storico stabilimento torinese. L'obiettivo è sostenere la produzione della nuova Fiat 500 ibrida, destinata ad avviare il secondo turno di lavoro da febbraio 2026. Una scelta che segna un cambio di passo rispetto all'impostazione precedente, orientata quasi esclusivamente all'elettrico, e che punta a garantire maggiore stabilità produttiva in un contesto di domanda ancora incerto.
La notizia arriva dopo un confronto tra Filosa e le principali sigle sindacali italiane, durante il quale il numero uno del gruppo ha ribadito la centralità dell'Italia nella strategia industriale di Stellantis. Il dirigente ha riconosciuto le difficoltà del momento, ma ha indicato Mirafiori come simbolo della ripartenza: "Faremo 400 assunzioni per sostenere la 500 ibrida", ha spiegato. Ribadisce che il modello restituirà vitalità a un impianto che negli ultimi mesi aveva visto calare sensibilmente i volumi produttivi.
Nonostante l'entusiasmo per Mirafiori, la situazione complessiva del gruppo in Italia resta complessa. Fiom-Cgil parla di "quadro critico" e chiede un nuovo piano industriale condiviso con le parti sociali. L'obiettivo è anticipare l'avvio dei nuovi modelli annunciati e ampliare la gamma con ulteriori veicoli di fascia media, così da sostenere occupazione e ricerca. Attualmente, circa il 60% dei dipendenti Stellantis in Italia è ancora coinvolto in ammortizzatori sociali.
Filosa ha anche affrontato il tema della transizione energetica, con la richiesta di una revisione delle regole del Green Deal europeo. Secondo il CEO, le tempistiche imposte da Bruxelles hanno "spiazzato la domanda e l'offerta" e reso necessario un approccio più equilibrato che include anche biocarburanti avanzati e soluzioni multi-energia. È in questa prospettiva che nasce la scelta di puntare sull'ibrido per la nuova 500, così come per le future Alfa Romeo Stelvio e Giulia, riprogrammate per offrire anche motorizzazioni miste.
Resta invece in sospeso il futuro della Gigafactory di Termoli, il grande progetto per la produzione di batterie elettriche firmato Automotive Cells Company (ACC), joint venture tra Stellantis, Mercedes e TotalEnergies. Filosa ha confermato che la decisione definitiva sugli investimenti sarà presa entro la fine dell’anno. Un passo cruciale, perché il rallentamento della domanda di auto elettriche e i dazi sulle importazioni hanno reso più complesso l'equilibrio tra produzione europea e costi industriali.
Nel frattempo, il rilancio di Mirafiori rappresenta un segnale di fiducia, ma i sindacati restano cauti: "Le assunzioni sono un primo passo, ora serve una visione complessiva che rilanci ricerca, sviluppo e occupazione in tutti gli stabilimenti italiani" ha commentato Fiom-Cgil. Il confronto tra Stellantis, governo e istituzioni europee sarà decisivo per capire se il nuovo corso di Filosa riuscirà davvero a invertire la rotta e restituire slancio al settore automotive nazionale.










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38 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoHanno fatto solo scelte sbagliate , andavano mantenute entrambe le tecnologie per una transazione lenta e non forzata , aggiungiamo il fatto che non avevano modelli decenti a prezzi concorrenziali...
Sono nella fossa già da un bel po
Hanno fatto solo scelte sbagliate , andavano mantenute entrambe le tecnologie per una transazione lenta e non forzata , aggiungiamo il fatto che non avevano modelli decenti a prezzi concorrenziali...
Sono nella fossa già da un bel po
Come già scritto andava fatta una transizione lenta così da permettere a tutti di adeguarci e adesso abbiamo 25 milioni di auto elettriche cinesi l'anno. Un mercato che ci travolge e non sappiamo come fare.
Se fanno auto migliori a prezzi migliori tanto di cappello.
Tra l'altro quelle europee saranno costruite quasi tutte in Europa e devono rispettare le normative europee.
Conosco bene la Cina e chi crede che il made in Cina sia robaccia forse limita la sua conoscenza dei prodotti cinesi a Temu/Shein.
E anche questa storia che "le auto cinesi hanno ricevuto sostegni dal governo Cinese", mi pare una storia assurda, ma perche' in Italia non abbiamo dato centinaia di miliardi a Fiat? Idem aziende francesi e tedesche hanno ricevuto piogge di denaro.
E anche l'altra storia del "le fanno in Cina perche' la manodopera costa meno" e' un altra storia strampalata: non so che parti della Cina frequentiate o quanto sappiate dell'industria dell'auto ma la manodopera cinese non e' piu' economica da tempo (altrimenti si facevano altrove se rilevante) e il costo della manodopera incide molto poco su quello di un auto, la cui filiera e' quasi tutta automatizzata.
Io voglio il capitalismo, la concorrenza. Non il protezionismo che porta le nostre aziende a non competere (perche' se tanto alzi i prezzi della concorrenza virtualmente non hai fretta di metterti a paro).
Se fanno auto migliori a prezzi migliori tanto di cappello.
Eh il problema è appunto che le fanno...
Se confronti un auto elettrica cinese con una prodotta da stellantis, quest'ultima sembra un calesse con i cavalli, non a caso hanno mollato l'elettrico e virano sull'ibrido !
Come già scritto andava fatta una transizione lenta così da permettere a tutti di adeguarci e adesso abbiamo 25 milioni di auto elettriche cinesi l'anno. Un mercato che ci travolge e non sappiamo come fare.
La transizione non andava forzata, ma doveva restare una libera scelta del consumatore. Ci sara' una macelleria sociale nel settore automotive ed indotto. Spero in un ondata di proteste sotto il parlamento europeo.
THIS
Mah, ho avuto la sfortuna di vivere in citta' e la differenza tra l'era Covid e post Covid dentro casa era [U]enorme[/U].
Non solo era visibile quando spazzavi e usavi l'aspirapolvere o aprivi le finestre, ma era anche percepibile a livello di respirazione. Ovviamente lo confermavano anche tutti i sensori che controllavano la qualita' dell'aria a Roma.
Credo che la soluzione pero' sia migliorare trasporti pubblici e limitare le macchine in citta', per carita' meglio elettriche in citta' (anche per questione di rumore). Un altro problema poco discusso sono i freni e le gomme che ad ogni frenata rilasciano metalli e microplastiche e qui le elettriche aiutano meno.
Mi sento di quotare.
Ma se stai a sentire "i cervelloni su a Bruxelles" ma anche tanti "adepti nostrani della Sacra Scuola Elettrica", sembra che se "entro stasera" non pensioniamo tutto le auto tradizionali, domani mattina alle 06,00 c'è l'Armageddon !
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