Mercato auto europeo in crescita nei primi nove mesi: ibride in testa, elettriche in aumento ma Tesla arretra. BYD vola
di Manolo De Agostini pubblicata il 28 Ottobre 2025, alle 15:11 nel canale Auto Elettriche
Il mercato auto europeo è cresciuto dello 0,9% nei primi nove mesi del 2025, spinto da ibride ed elettriche. Le BEV hanno raggiunto il 16,1% di quota, le ibride il 34,7%. In Italia, le plug-in volano (+160%), mentre benzina e diesel arretrano. BYD cresce del 300% in Europa, mentre Tesla è in netto calo.
Secondo i dati diffusi da ACEA (European Automobile Manufacturers' Association), nei primi nove mesi dell'anno le immatricolazioni complessive nell'Unione Europea sono cresciute dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il risultato positivo è stato sostenuto dal lancio di nuovi modelli e dal dinamismo delle motorizzazioni elettrificate, che ormai rappresentano la parte più consistente del mercato.
Nei primi nove mesi dell'anno, le auto elettriche a batteria (BEV) hanno raggiunto una quota del 16,1% sul totale delle immatricolazioni europee, in crescita rispetto al 13,1% di un anno fa. Le ibride (HEV) restano però la scelta preferita dagli automobilisti, con una quota del 34,7%, mentre la somma di benzina e diesel è scesa al 37%, in netto calo rispetto al 46,8% del 2024.
Nel periodo gennaio-settembre 2025, in Europa sono state immatricolate 1,3 milioni di auto elettriche, con Germania (+38,3%), Belgio (+12,4%) e Paesi Bassi (+3,9%) tra i mercati più dinamici. La Francia si distingue invece per una lieve flessione (-0,2% su base annua), nonostante un recupero mensile a settembre (+11,2%).
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Le ibride plug-in (PHEV) hanno fatto segnare una crescita robusta, arrivando a 722.914 unità e conquistando il 9% del mercato contro il 6,9% dello scorso anno. L'aumento è trainato da mercati come Spagna (+105,2%), Germania (+63,9%) e Italia (+72,6%).
Guardando solo il mese di settembre, si registra un incremento del 20% per le BEV e del 15,9% per le ibride, con le PHEV in crescita del 65,4%: il settimo mese consecutivo di progressione.
In parallelo, i motori a combustione interna continuano a perdere terreno. Le auto a benzina hanno registrato un calo del 18,7% su base annua, con riduzioni particolarmente marcate in Francia (-32,8%), Germania (-23,5%), Italia (-16,6%) e Spagna (-13,2%). Ancora più accentuato il calo per il diesel, che scende del 24,7% a livello europeo, con una quota di mercato ridotta al 9,3%.
In Italia, il mese di settembre 2025 si è chiuso con 126.863 nuove immatricolazioni, in aumento del 4,2% rispetto allo stesso mese del 2024. La crescita è stata trainata dalle motorizzazioni elettrificate:
- BEV (elettriche pure): +11,6% (7.169 unità)
- PHEV (ibride plug-in): +160,2% (10.670 unità)
- HEV (ibride full e mild): +7,5% (57.243 unità)
Nel frattempo, le motorizzazioni tradizionali continuano a perdere terreno: benzina -6,6% e diesel -27,5% rispetto a settembre 2024.
Nel bilancio dei primi nove mesi del 2025, il mercato italiano registra 1.167.995 nuove immatricolazioni, in leggero calo (-2,9%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Nel dettaglio, le elettriche pure sono cresciute del 26,6%, le plug-in del 72,6% e le ibride del 9,2%. Le alimentazioni tradizionali, invece, crollano: benzina -16,6% e diesel -31,7%. Il quadro conferma una transizione strutturale verso l'elettrificazione, che potrebbe portare già nel 2026 a un'inversione di equilibrio tra motori termici e ibridi/elettrici.
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Nel complesso del mercato europeo (UE + EFTA + Regno Unito), Volkswagen Group mantiene la leadership con una quota del 26,7% e una crescita del +4,4% rispetto ai primi nove mesi del 2024. Stellantis resta il secondo gruppo ma registra una flessione del 5,6%, mentre Renault Group cresce del 6,9%.
Tra i costruttori emergono differenze significative: BYD è la casa automobilistica in più rapida crescita in Europa, con 120.859 immatricolazioni tra gennaio e settembre (+299,5% su base annua). Il brand è cresciuto di quasi il 400% tra settembre 2024 e 2025.
Tesla, al contrario, mostra una contrazione marcata: 173.694 unità, in calo del 28,5% rispetto al 2024. SAIC Motor (MG) continua la sua espansione con un +25,7%, mentre Cupra (+39,6%), Alfa Romeo (+39,4%) e Dacia (+5,3%) registrano risultati positivi. In flessione marchi come Land Rover (-3,6%), Mazda (-12,3%), Suzuki (-16,8%) e soprattutto Jaguar (-85%).
Insomma, la competizione tra costruttori si intensifica: da un lato BYD e MG (SAIC), che puntano su un'offerta elettrica a prezzi competitivi, dall'altro Tesla, che vede ridursi la propria quota dopo anni di dominio nel segmento BEV.
In Italia e nei principali mercati europei, il declino del motore termico è ormai irreversibile, e il 2026 potrebbe segnare il momento in cui le motorizzazioni elettrificate supereranno, in termini di volumi, benzina e diesel.












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33 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa i dati sono presi tirando i dadi ?
Ma i dati sono presi tirando i dadi ?
I dati sono quelli, la colpa e' dell'articolo che dice le cose a meta'. Se le auto sono ormai quasi tutte ibride, che senso ha dire che si vendono meno veicoli diesel e a benzina ma le ibride sono in crescita?
E sì, dire che i motori ICE non sono più dominanti è una balla clamorosa, visto che popolano l'84% delle auto vendute.
Ormai non c'è rimasto più nessuno che non abbia anche un misero motore di un frullino attaccato all'albero di trasmissione (vedasi la Panda) tale da poter mettere la parola hybrid da qualche parte sul libretto.
Ma i dati sono presi tirando i dadi ?
I dati sono lì da guardare, schifo o in crescita dipende dal periodo che stai guardando. I primi 8 mesi sono strati un disastro, settembre sembra aver pompato un po' di aria nei polmoni delle concessionarie quasi asfittiche.
Tranne che per Tesla che ha perso e continua a perdere quote di mercato in favore delle cinesi.
Qui in Italia il bonus darà ancora un po' di respiro al mercato, perché per una balla o l'altra le case stanno facendo di tasca loro promozioni importanti anche sulle auto non elettriche, ma poi quando questi bonus finiranno si tornerà ai soliti numeri di vendita in calo.
D'altronde una famiglia ha un budget possibile per l'acquisto dell'auto: se mi costa di più dovrà durare di più prima di riavere lo stesso budget da spendere, non ci sono balle, visto che gli stipendi non solo non aumentano ma il potere d'acquisto scende, per cui puoi mettere via sempre meno soldi per extra che non siano mutuo/bollette/mangiare/mandare i figli a scuola (anche se conosco casi in cui si compra l'iPhone al figlio me poi lo si manda in classe senza il libro "perché non ho i soldi"
Gia' vedo di titoloni qui, "ESPLOZIONE DI VENDITE", "ANCHE L'ITAGLIA GUIDA ELETTRICO", ecc. ecc.
Ma và, i titoli saranno dedicati ai politi di turno che hanno istituito i bonus e così avere il merito di aver svecchiato il parco auto in Italia. Io spero che i titoli saranno così gonfiati con numeri irreali ma grandi e grosse percentuali di crescita riportati che così si possa dire conclusa la corsa all'aggiornamento del parco auto e si smetta di regalare soldi a chi non ne ha permettendo a chi ha 30K di ISEE auto da 40k.
Ci sono altre priorità in ItaGLIA in cui investire i soldi per renderla una nazione civile che sono sanità, giustizia e scuole, le prime due con benchmark dei tempi delle code d'attesa che chissà perché nessuno mai riporta neanche dopo "l'investimento più importante della storia nella sanità da quando esiste l'Itaglia unita".. quindi di quanti secondi è diminuita la lista d'attesa per una analisi istologica?.
in europa son partii prime e non è cambiato tanto....
queste auto sono un pianto...
non vendono neanche in cina dove le regalano
ma in realtà scontano una situazioni favorevoli deel test di omologazione...
se le usi molto in città il vantaggio c'è rispetto al benzina...
il problema è che grazie alle QUOTE sul termico e le relative SANZIONI tutti i prezzi sono schizzati alle stelle, comprese le IBRIDE (nel pre green deal toyota chideva 14k per una yaris ibrida e 19k per una lexus ct200h)
E questo nonostante ricchi incentivi in tutta Europa. Se gli incentivi fossero anche solo la metà, le elettriche crollerebbero.
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