Giorgia Meloni e Xi Jinping, prodotti italiani in Cina in cambio di auto elettriche e IA
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 30 Luglio 2024, alle 10:58 nel canale Auto Elettriche
La premier ha incontrato il numero uno cinese per cercare nuovi accordi commerciali, e pare ci sia grande intesa su temi fondamentali
Si rinnova l'attenzione per la storica Via della Seta, dopo l'incontro tra la nostra premier Giorgia Meloni e il numero uno cinese Xi Jinping. Un bilaterale che arriva in un momento storico di attrito tra Cina e Europa, dopo la questione spinosa dei dazi provvisori voluti dalla Commissione Europea per le auto elettriche cinesi.
Giorgia Meloni si è recata in Cina con un chiaro intento di distensione dei rapporti, o forse per mettersi di traverso con l'Europa, e trovare nella Cina un nuovo alleato. Proposito forse riuscito, almeno per ora, come si intende dalle parole di Jinping dopo l'incontro.
La Cina potrebbe intensificare i rapporti commerciali con l'Italia, in modo bidirezionale: "Siamo disposti ad importare più prodotti italiani di alta qualità. Siamo pronti a collaborare con l’Italia con l’idea di promuovere l’ottimizzazione e il miglioramento della cooperazione tradizionale negli investimenti economici e commerciali, nella produzione industriale, nell’innovazione tecnologica e nei mercati di terzi, nonché per esplorare la cooperazione in aree emergenti come veicoli elettrici e intelligenza artificiale".
Da molti mesi ormai l'esecutivo italiano sta cercando di attirare nel nostro Paese produttori cinesi di automobili, per intensificare il livello di produzione nostrano, dato che quello di Stellantis è considerato insufficiente, ed in fase ulteriormente calante. La spinta del governo cinese, che ha stretti rapporti con i costruttori, potrebbe essere fondamentale.
D'altra parte l'Italia non otterrebbe tutto questo "gratis", ma tra le righe Jinping fa capire di aver bisogno di appoggio dalle parti di Bruxelles: "aderiamo alla via dello sviluppo pacifico, non perseguiamo mai l’egemonia e siamo disposti a condividere opportunità di sviluppo con altri Paesi. Speriamo per questo che anche l’Italia comprenda e sostenga tale filosofia e svolga un ruolo costruttivo nella promozione del dialogo e della cooperazione Cina-UE e nello sviluppo positivo e stabile delle relazioni Cina-UE".
Dichiarazioni che si possono semplicemente leggere come "chiedete alla Commissione di annullare i dazi aggiuntivi".