Auto elettriche, mercato a rischio in Europa? I produttori vogliono riscrivere le regole

di pubblicata il , alle 10:11 nel canale Auto Elettriche Auto elettriche, mercato a rischio in Europa? I produttori vogliono riscrivere le regole

Un documento riservato di ACEA rivela oltre dieci proposte per modificare la normativa europea sulle emissioni. Le richieste includono il riconoscimento dei carburanti alternativi come zero emissioni e l'eliminazione dei correttivi sugli ibridi plug-in previsti per il 2027

 

L'associazione europea dei costruttori automotive ACEA ha elaborato un documento di posizione che, se accolto dalla Commissione Europea, modificherebbe sostanzialmente gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 stabiliti per il 2035. L'analisi condotta da Transport & Environment sul documento trapelato mostra come le proposte presentate porterebbero a una riduzione del 48% rispetto alle attuali ambizioni dell'Unione Europea in materia di mobilità a zero emissioni.

Le proposte avanzate dalla lobby dei costruttori prevedono meccanismi di flessibilità che, secondo i calcoli di Transport & Environment, abbasserebbero la quota di mercato necessaria per i veicoli elettrici dal 100% al 52% entro il 2035. Fra le richieste principali emerge quella di conteggiare come "zero emissioni" i veicoli alimentati con carburanti carbon-neutral, categoria che includerebbe biocarburanti ed e-fuel. L'implementazione di tale deroga, da sola, comporterebbe una riduzione del 25% delle vendite di veicoli elettrici, consentendo ai produttori di continuare a commercializzare volumi significativi di auto con motore a combustione.

Le scappatoie richieste dai costruttori, secondo il documento consultato da T&E

Le oltre dieci modifiche proposte nel documento analizzato da Transport & Environment includono anche l'annullamento del "fattore di utilità" previsto per il 2027 sugli ibridi plug-in. La cancellazione di tale correttivo comporterebbe una ulteriore riduzione del 10% nelle vendite di veicoli elettrici, mantenendo per le auto ibride ricaricabili un sistema di calcolo delle emissioni che risulta essere la metà di quelle effettivamente prodotte nel mondo reale.

Altre richieste riguardano l'introduzione di crediti CO2 per la rottamazione di veicoli obsoleti, che ridurrebbero l'ambizione complessiva di un ulteriore 6%. L'ipotesi formulata da Transport & Environment prevede che circa 3 milioni di veicoli all'anno potrebbero beneficiare di un credito di 35 grammi per chilometro. A queste si aggiungono proposte per crediti legati alla riduzione delle emissioni nella produzione automobilistica e all'utilizzo di specifiche tecnologie, che porterebbero a un'ulteriore diminuzione del 6% delle vendite di veicoli elettrici. ACEA ha inoltre avanzato la proposta di introdurre un sistema di supercrediti per i veicoli elettrici di dimensioni ridotte e prezzo contenuto, con un moltiplicatore pari a 1,33 per i modelli prodotti in Europa.

L'applicazione di tale meccanismo, secondo le stime, ridurrebbe le ambizioni complessive dell'1%, assumendo che il 40% dei veicoli elettrici a batteria possa rientrare in tale categoria. La tempistica delle richieste coincide con la pressione esercitata dai costruttori sulla Commissione Europea per accelerare la revisione della normativa sulle emissioni di CO2 dei veicoli: la presidente Ursula von der Leyen ha confermato che una proposta legislativa verrà presentata entro la fine del 2025, mantenendo però fermo l'obiettivo del 100% di vendite di auto a zero emissioni entro il 2035.

Lucien Mathieu, direttore della sezione automotive di Transport & Environment, ha commentato la situazione definendola contraddittoria: i costruttori richiedono un'accelerazione dei tempi di revisione normativa pur non avendo definito con chiarezza quali modifiche siano realmente necessarie. La richiesta simultanea di numerose flessibilità senza concedere il tempo necessario per una valutazione approfondita degli impatti rappresenta, secondo l'esperto, un approccio problematico che potrebbe compromettere sia gli obiettivi climatici sia la competitività dell'industria europea rispetto ai produttori cinesi di veicoli elettrici, la cui efficacia commerciale è già ad altissimi livelli.

103 Commenti
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Darkon10 Ottobre 2025, 10:14 #1
Fosse per me si attaccherebbero al piffero.

Sono decenni che piangono miseria e distribuiscono dividendi miliardari fatti anche con assurdi incentivi che si son sempre messi in tasca senza dare alcun reale vantaggio ai consumatori.

Adesso o stanno al passo o possono anche morire di fame che con la metà di quello che si sono mangiati si poteva creare non solo la miglior auto elettrica mai vista ma anche l'Enterprise col motore a curvatura.

Non provo nessuna empatia per questa banda di avvoltoi.
TheDarkAngel10 Ottobre 2025, 10:26 #2
Originariamente inviato da: Darkon
Fosse per me si attaccherebbero al piffero.

Sono decenni che piangono miseria e distribuiscono dividendi miliardari fatti anche con assurdi incentivi che si son sempre messi in tasca senza dare alcun reale vantaggio ai consumatori.

Adesso o stanno al passo o possono anche morire di fame che con la metà di quello che si sono mangiati si poteva creare non solo la miglior auto elettrica mai vista ma anche l'Enterprise col motore a curvatura.

Non provo nessuna empatia per questa banda di avvoltoi.


Ogni trimestre è un chiodo in più, non manca poi molto, basta aspettare
DanieleG10 Ottobre 2025, 10:38 #3
Mi sembra una proposta sensata.
Per cui a Bruxelles la respingeranno, e proseguiranno dritti verso la deindustrializzazione, che tanto gli piace.
berson10 Ottobre 2025, 10:50 #4
È tutto inutile, i consumatori scieglieranno comunque l'elettrico perché conviene, non per obblighi di legge. Chi non si adegua verrà spazzato via, e giustamente. Stellantis solo nel 2024 ha distribuito 23 miliardi di euro di dividendi; sarebbe bastato investire per qualche anno metà dei dividendi per convertire tutta la produzione all'elettrico, costruendo fabbriche di batterie, di motori elettrici, di inverter. Invece i già miliardari hanno preferito mettersi in tasca altri soldi, mentre licenziavano migliaia di lavoratori e aumentavano a dismisura i prezzi delle auto; il minimo che si meritano è fallire miseramente. Anzi vista la gestione scriteriata, lo Stato dovrebbe prendere in mano la situazione nazionalizzando tutte le fabbriche (che sono già state abbondantemente pagate con decenni di sussidi) per salvare il lavoro facendo quello che avrebbe dovuto fare gli amministratori di Stellantis.
s0nnyd3marco10 Ottobre 2025, 10:55 #5
Originariamente inviato da: DanieleG
Mi sembra una proposta sensata.
Per cui a Bruxelles la respingeranno, e proseguiranno dritti verso la deindustrializzazione, che tanto gli piace.


Se continuano sulla strada 2035, non ci sara' solo la deindustrializzazione, ma il collasso dell'EU.

Originariamente inviato da: berson
È tutto inutile, i consumatori scieglieranno comunque l'elettrico perché conviene, non per obblighi di legge. Chi non si adegua verrà spazzato via, e giustamente. Stellantis solo nel 2024 ha distribuito 23 miliardi di euro di dividendi; sarebbe bastato investire per qualche anno metà dei dividendi per convertire tutta la produzione all'elettrico, costruendo fabbriche di batterie, di motori elettrici, di inverter. Invece i già miliardari hanno preferito mettersi in tasca altri soldi, mentre licenziavano migliaia di lavoratori e aumentavano a dismisura i prezzi delle auto; il minimo che si meritano è fallire miseramente. Anzi vista la gestione scriteriata, lo Stato dovrebbe prendere in mano la situazione nazionalizzando tutte le fabbriche (che sono già state abbondantemente pagate con decenni di sussidi) per salvare il lavoro facendo quello che avrebbe dovuto fare gli amministratori di Stellantis.


Prima parli di convenienza dei consumatori e di libera scelta. Poi proponi misure stile DDR con fabbriche nazionalizzate e stato che impone la sua idea. Molto coerente.
Darkon10 Ottobre 2025, 11:00 #6
Originariamente inviato da: TheDarkAngel
Ogni trimestre è un chiodo in più, non manca poi molto, basta aspettare


Si ma per loro scelta, non per colpa di EU o altri perché ribadisco con i soldi che hanno incassato a sbafo negli ultimi 30 anni ci facevano anche 10 filiere per l'elettrico.

Quello che a me fa imbestialire è che ora si stanno facendo gli stessi identici errori del passato continuando con incentivi che finiscono nelle tasche degli azionisti e contribuiscono a generare prezzi più alti del normale.
CrapaDiLegno10 Ottobre 2025, 11:13 #7
Lucien Mathieu, direttore della sezione automotive di Transport & Environment, ha commentato la situazione definendola contraddittoria: i costruttori richiedono un'accelerazione dei tempi di revisione normativa pur non avendo definito con chiarezza quali modifiche siano realmente necessarie.


Ma parlano quelli che hanno sicuramente considerato tutti gli impatti sull'economia e sostenibilità delle scelte green?
Quelli che hanno decretato l'uso imposto dei motori elettrici senza sapere come e cosa richiede tale tecnologia per poi trovarsi a dire " ah, cazzo, non abbiamo le materie prime per sostenere la nuova industria"? "Ah cazzo, ma le auto ora costano il 50% in più" "Ah cazzo, ci serve fare incentivi a pioggia perché altrimenti non sono concorrenziali con quelle ICE" "Ah, cazzo, abbiamo aperto le porte all'importazione di auto cinesi che costano la metà", "Ah cazzo, abbiamo un fiume di persone che stanno per perdere il lavoro grazie alle nostre scelte ben ponderate e fatte per la sostenibilità dell'economia europea"?
Sono queste le persone che accusano l'associazione dei costruttori automobilistici di non avere le idee chiare su cosa modificare e quali impatti hanno le scelte proposte?

Andiamo bene
+Benito+10 Ottobre 2025, 11:22 #8
Lobby di che?! La lobby è della VDL e soci, rendiamoci conto che rischiamo di rimanere senza costruttori di auto e senza qualche milione di posti di lavoro con questa europa governata da gente collusa con i cinesi.
Darkon10 Ottobre 2025, 11:26 #9
Originariamente inviato da: CrapaDiLegno
Ma parlano quelli che hanno sicuramente considerato tutti gli impatti sull'economia e sostenibilità delle scelte green?
Quelli che hanno decretato l'uso imposto dei motori elettrici senza sapere come e cosa richiede tale tecnologia per poi trovarsi a dire " ah, cazzo, non abbiamo le materie prime per sostenere la nuova industria"? "Ah cazzo, ma le auto ora costano il 50% in più" "Ah cazzo, ci serve fare incentivi a pioggia perché altrimenti non sono concorrenziali con quelle ICE" "Ah, cazzo, abbiamo aperto le porte all'importazione di auto cinesi che costano la metà", "Ah cazzo, abbiamo un fiume di persone che stanno per perdere il lavoro grazie alle nostre scelte ben ponderate e fatte per la sostenibilità dell'economia europea"?
Sono queste le persone che accusano l'associazione dei costruttori automobilistici di non avere le idee chiare su cosa modificare e quali impatti hanno le scelte proposte?

Andiamo bene



Guarda che lo sapevano benissimo e semmai l'unica cosa su cui ti do ragione è che non dovevano fare per NIENTE gli incentivi e semplicemente i costruttori per non morire avrebbero abbassato il prezzo. Se invece morivano pace, qualcun'altro capace di fare meglio sarebbe subentrato.

Originariamente inviato da: +Benito+
Lobby di che?! La lobby è della VDL e soci, rendiamoci conto che rischiamo di rimanere senza costruttori di auto e senza qualche milione di posti di lavoro con questa europa governata da gente collusa con i cinesi.


Ah bé... rimaniamo senza costruttori... costruttori che si sono distinti per diesel gate e scandali vari, che recentemente il solo gruppo Stellantis ha distribuito 23 miliardi ma piangono miseria e dicono che non ce la fanno, gli stessi che spesso e volentieri hanno spostato la produzione in Polonia o addirittura in Messico perché poverini altrimenti non hanno abbastanza miliardi da distribuire, gli stessi che sempre piangendo miseria fanno contratti da fame, turni devastanti e alla prima occasione licenziano dando la colpa sempre ad altri.
E ricordiamoci poi che sono quei bravi ragazzi che hanno dal primo all'ultimo spostato le sedi legali in paradisi fiscali per pagare meno tasse possibili salvo però pretendere sempre aiuti di stato.

Dici che ci mancheranno? Francamente per quanto mi riguarda se falliscono ci liberiamo da una classe imprenditoriale che è un cancro da 30 anni a questa parte.


Ah fra parentesi con quello che risparmieremmo tra incentivi e aiuti vari al mondo automotive potremmo ricollocare o pre-pensionare tutti i lavoratori del comparto e probabilmente risparmiamo qualcosa.
softkarma10 Ottobre 2025, 11:28 #10
Originariamente inviato da: Darkon
Fosse per me si attaccherebbero al piffero.

Sono decenni che piangono miseria e distribuiscono dividendi miliardari fatti anche con assurdi incentivi che si son sempre messi in tasca senza dare alcun reale vantaggio ai consumatori.

Adesso o stanno al passo o possono anche morire di fame che con la metà di quello che si sono mangiati si poteva creare non solo la miglior auto elettrica mai vista ma anche l'Enterprise col motore a curvatura.

Non provo nessuna empatia per questa banda di avvoltoi.


Completamente d'accordo.

VW ora non può più truffare le persone durante la revisione e quindi chiede esplicitamente di avvelenarle per i prossimi 20 anni.

In Europa possono avere ancora qualche tipo di influenza, ma nel resto del pianeta è la Cina a dominare (Grazie Trump per aver distrutto tutta la fiducia e la stima del pianeta verso gli stati uniti) e spingerà tutte le nazioni sotto la sua influenza ad andare su FER e elettrificazione finendo di uccidere le case automobilistiche non proporranno prodotti adeguati.

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