Auto elettriche: batterie sempre più grandi potrebbero aumentare le emissioni di particolato dagli pneumatici
di Rosario Grasso pubblicata il 17 Maggio 2022, alle 11:01 nel canale Auto ElettricheBatterie sempre più grandi permettono di aumentare l'autonomia dei veicoli elettrici, ma secondo un nuovo studio possono comportare un considerevole aumento delle emissioni di particolato dagli pneumatici
Mentre la maggior parte degli studi, andando a stimare le emissioni nelle varie fasi del ciclo di vita di un'auto elettrica, dalla produzione alla messa in strada, sostiene che le emissioni caleranno con la progressiva diffusione delle auto elettriche e la conseguente riduzione sulle strade di quelle termiche, un nuovo studio si concentra sulle emissioni di particolato dagli pneumatici.
Il particolato, infatti, si produce anche dalle sostanze residue derivate dall'usura del manto stradale e degli pneumatici. Il nuovo studio è stato realizzato da Emissions Analytics, una società di test delle emissioni indipendente con sede nel Regno Unito che ha iniziato a dare l'allarme per la prima volta nel 2020, pubblicando uno studio che mostrava come le emissioni di particolato dovute all'usura dei pneumatici fossero 1.000 volte superiori alle emissioni di gas di scarico.
L'ultimo studio si basa su un'analisi più dettagliata che comprende una gamma più ampia di fattori e di condizioni di guida. Emissions Analytics ha anche eseguito analisi chimiche di centinaia di nuovi pneumatici, collaborando anche con il National Physical Laboratory del Regno Unito per quantificare i diversi tipi di comportamento dovuti alle varie composizioni chimiche.
Grazie alla metodologia maggiormente rifinita, Emissions Analytics rivede il dato che aveva conseguito nel primo studio: adesso le emissioni dovute all'usura degli pneumatici, infatti, diventano di 1.800 volte superiori rispetto alle emissioni di gas di scarico. "Le emissioni di particolato dallo scarico sono molto più basse sulle auto nuove e le emissioni dovute all'usura degli pneumatici aumentano con la massa del veicolo e l'aggressività alla guida" sostiene Emissions Analytics.
Un ruolo verrebbe giocato dai pacchi batteria di recente generazione, più grandi e più pesanti per aumentare le autonomie delle auto elettriche. Una batteria con peso di mezza tonnellata può causare emissioni dagli pneumatici 400 volte maggiori rispetto alle emissioni di gas di scarico, sostengono in Emissions Analytics.
C'è un differente comportamento, poi, tra i due tipi di emissione. Mentre le emissioni dalle marmitte rimangono sospese in aria per un certo periodo di tempo, influenzando negativamente la qualità dell'aria, le emissioni dagli pneumatici tendono a finire direttamente nel suolo e nell'acqua. Inoltre, circa l'11% delle particelle dovute alle emissioni dagli pneumatici ha un diametro inferiore a 2,5 micron, ovvero sono troppo piccole per poter causare problemi respiratori.
Tuttavia, questo tipo di emissioni rimane un problema importante in termini di cambiamento climatico che andrà affrontato man mano che le auto elettriche aumenteranno in numero sulle strade. Oltre al particolato, infatti, uno studio del 2021 ha rilevato che gli pneumatici contribuiscono in modo significativo all'inquinamento da microplastica. Le autorità di regolamentazione dovranno occuparsi anche del riciclo degli pneumatici in modo che quelli usati non generino inquinamento nelle fasi di smaltimento.
Lo studio completo si trova qui.
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39 Commenti
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Che ecologiche non sono e alla fine inquinano pure di più...ma vi rendete conto di quello che scrivete?particelle inferiori a 2,5 micron finiscono nei polmoni,tutta salute vero?
stessa menata dei filtri dpf e fap vari,che per nascondere alla vista il fumo nero dei diesel e dei benzina a iniezione diretta,bruciano il pm 10 per ottenere l invisibile pm 2.5....allucinante..
strano che non si faccia anche riferimento ai freni, leggevo di enti che si sono messi a studiare il particolato dei dischi e pasticche freno e case automobilistiche che stanno studiando sistemi di filtrazione
ancora non hanno capito che less is more... più complichi le cose e peggio è
Ma già sappiamo che tra 30 anni diranno che abbiamo fatto una ca$$ata e siamo stati troppo precipitosi nel passare all'elettrico senza la giusta tecnologia di stoccaggio, provocando più danni che benefici.
Benefici che si quantificherebbero in pochissimi punti percentuali sull'inquinamento globale di CO2 (che è quello che va più di moda oggi, tralasciando tutti gli altri veleni che vengono usati per i motori elettrici e loro alimentazione) se tutto il mondo (non solo europei / ammerigani) passasse alla trazione elettrica e mantenesse lo stesso consumo energetico per Km di un'auto a benzina, non di un carro-armato elettrico che pesa 600 o 800Kg in più.
La finta ecologia che fa dello slogan del riciclo (di roba non necessaria, che quindi si risparmierebbe a monte a non produrla) il proprio punto di forza.
https://www.youtube.com/watch?v=ybZLjE_Xu6M
a) di diverse cartelle di testo puntare l'articolo sulla storiella del maggior consumo di gomma dato dal peso aggiunto della batteria, e tralasciare la nota "Nevertheless, it is important to say that a gentle BEV driver, with the benefit of regenerative braking, can more than cancel out the tire wear emissions from the additional weight of their vehicle". Altra cosa che non considerano è che la mescola delle gomme per le auto elettriche è diversa rispetto a quella delle auto ICE
b) peraltro vorrei vedere passare la peer review o per lo meno una meta analisi perché "uno studio" è carta igienica finché non è confermato.
nel caso specifico se mettono un rilevatore di particolato dietro la gomma senza precisare come facciano a determinare quale porzione di particolato rilevato è generato dalla gomma o è SOLLEVATO dalla gomma ma già presente in strada mi viene il sospetto che non lo facciano del tutto e quindi ci si trovi di fronte a un problema metodologico
io e la mia compagna andiamo a lavoro tutti i giorni in bici (NON elettrica) e portiamo i bambini a scuola a piedi. Con qualsiasi condizione meteo.
L'auto la usiamo solo per le vacanze o per gite fuoriporta non a portata di soli "muscoli".
ma vi rendete conto di quello che scrivete?particelle inferiori a 2,5 micron finiscono nei polmoni,tutta salute vero?
stessa menata dei filtri dpf e fap vari,che per nascondere alla vista il fumo nero dei diesel e dei benzina a iniezione diretta,bruciano il pm 10 per ottenere l invisibile pm 2.5....allucinante..
Bravo. i PM 2.5 non provocano problemi respiratori, ma direttamente tumori ai polmoni, al pancreas e al fegato. Il bello poi che nelle statistiche europee per le morti dovute all'inquinamento la maggior parte di queste sono proprio per causa delle micropolveri generate quasi interamente dalle vetture a gasolio con filtro FAP e dagli inceneritori/termovalorizzatori.
PEr esempio nelle campagne di brescia le colture sono piene di diossina, sebbene il termovalorizzatore della città lombarda, esempio di tecnologia all'avanguardia, ha delle emissioni di particelle per tonnellata di rifiuti bruciati al minimo e ben al di sotto dei limiti legali. MA l'enorme quantità di rifiuti bruciati (500'000/anno) rende in valori assoluti tali polveri influenti per l'ambiente tanto da aver aumentato la presenza di diossine nelle culture della provincia di migliaia di volte, rispetto a quando il termovalorizzatore non c'era.
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