Auto elettriche, allarme dei costruttori europei: 'Rischiamo di restare indietro rispetto alla Cina'
di Rosario Grasso pubblicata il 28 Agosto 2025, alle 14:21 nel canale Auto Elettriche
ACEA e CLEPA lanciano un appello a Ursula von der Leyen: senza un piano europeo più forte per le batterie e i veicoli elettrici, l'industria rischia di perdere terreno contro Stati Uniti e Cina
Le principali associazioni europee dell'automotive, ACEA e CLEPA, hanno scritto una lettera alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per sollecitare un rafforzamento immediato delle politiche industriali dedicate alla mobilità elettrica. Il documento mette in evidenza una preoccupazione crescente: la capacità produttiva europea di batterie e veicoli elettrici non sta tenendo il passo con quella di Cina e Stati Uniti. Questo rischia di lasciare l'Europa in una posizione di forte dipendenza dalle importazioni.
Secondo i firmatari, la transizione richiede non solo obiettivi climatici ambiziosi, ma anche strumenti validi per sostenere ricerca e produzione. In questo momento, la catena del valore delle batterie in Europa fatica a consolidarsi, mentre i concorrenti internazionali hanno già messo in campo sussidi e piani di supporto su larga scala.
Nella lettera viene sottolineato come la Cina disponga già di una leadership incontrastata nella produzione di celle e materiali critici, mentre gli Stati Uniti hanno introdotto l'Inflation Reduction Act, che offre forti incentivi a chi investe sul territorio. Per i costruttori europei il rischio è di trovarsi schiacciati tra due poli che muovono enormi capitali con conseguenze gravi come la perdita di competitività e capacità di attrarre investimenti.
ACEA e CLEPA chiedono quindi alla Commissione Europea una strategia coordinata che comprenda sostegno economico diretto, un quadro regolatorio più chiaro e meccanismi di protezione contro la concorrenza sleale. Al centro della proposta c'è l'idea di un vero piano industriale europeo per la mobilità elettrica, capace di garantire non solo la produzione di veicoli, ma anche di batterie e componenti essenziali sul territorio comunitario.
Il messaggio è chiaro: senza un intervento rapido e strutturato, l'Europa rischia di diventare un semplice mercato di sbocco per prodotti realizzati altrove. Potrà, inoltre, perdere posti di lavoro qualificati e competenze fondamentali per la transizione energetica.










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38 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoormai credo i dizionari di fianco alla parola "europa" metteranno proprio questa definizione
Ma non è già così per il 70% delle merci?
Ma Trolletto che lavoro fa per postare 4 minuti dopo ogni benedetta news...
Non sarà mica un pensionato il cui massimo scopo nella vita è trollare nei forum ?
Non sarà mica un pensionato il cui massimo scopo nella vita è trollare nei forum ?
"Aiutatemi, rischio di rimanere indietro perché non ho fatto un cazzo fino a ieri"
Praticamente è la storia della cicala e la formica dove i produttori europei sono la cicala
Non credo, lo fa troppo bene per essere gente che lo fa a pagamenti, questa è passione.
Artigiani della trollità
Ora non esageriamo, al Q2 2025 la bilancia commerciale europea é ancora in attivo
Ora c'è e casualmente va in direzione degli interessi cinesi... Strano davvero.
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